Sergio Vazzoler e Micol Burighel
Analisi e spunti emersi nel corso del Forum 2024 di FERPI, Assoambiente e MASE a Ecomondo dedicato alla comunicazione ambientale e responsabile.
L’8 novembre scorso Ecomondo, il grande evento fieristico dedicato all’ambiente, ha ospitato la terza edizione del Forum della Buona Comunicazione, un appuntamento ormai ricorrente per discutere il ruolo della comunicazione nella transizione ecologica e sociale. Organizzato da FERPI in collaborazione con Ecomondo, Assoambiente e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e con la partnership tecnica di Amapola, il Forum ha riunito esperti di vari settori, giornalisti, manager e influencer, con l’obiettivo di elaborare un dialogo inclusivo e responsabile sulla sostenibilità.
L'evento è stato introdotto da Filippo Nani, Presidente di FERPI, che ha sottolineato l’importanza di una comunicazione continua e incentrata sul dialogo, capace di tessere relazioni di valore, specie in un periodo di tensioni politiche e ambientali crescenti, che rischiano di frammentare ulteriormente il discorso pubblico. Proprio per questo la comunicazione responsabile, ha ricordato Nani, dovrebbe diventare un obiettivo esplicito dell’Agenda 2030, come proposto da Global Alliance e sostenuto in Italia da FERPI, un mezzo per creare dialogo e coinvolgere le parti interessate.
Responsabilità e complessità: il ruolo del Ministero dell’Ambiente
Fiorella Corrado, Capo Ufficio Stampa del Ministero dell’Ambiente, ha evidenziato il carattere storico della transizione ecologica, sottolineando come il compito del Ministero non sia solo normativo, ma anche sociale: "La transizione deve essere culturale, e sentiamo la responsabilità di guidare il Paese verso una nuova consapevolezza." Corrado ha inoltre sottolineato la necessità di un “governo della comunicazione” che eviti gli estremi di catastrofismo e negazionismo, entrambi due approcci che rischiano di allontanare le persone.
La complessità della transizione ecologica e l’emergere dell’Intelligenza Artificiale
Uno dei temi centrali del Forum è stata la crescente complessità della comunicazione ambientale, acuita dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale. Sergio Vazzoler, coordinatore per Ferpi della commissione sulla comunicazione responsabile e moderatore dell’evento, ha sottolineato come questa complessità generi sia opportunità che rischi. Tra questi il proliferare di fake news e negazionismo. Il compito dei comunicatori è dunque lavorare sulle percezioni in modo consapevole e positivo, con grande responsabilità nell’uso delle parole e nei comportamenti, evitando il ricorso a scorciatoie e a tatticismi.
L’analisi di YouTrend sulla comunicazione della transizione ecologica
Salvatore Borghese, analista di YouTrend, ha presentato un’accurata analisi di quanto emerge da una serie di ricerche su percezioni, parole e comportamenti rispetto alle sfide della transizione ecologica, con uno sguardo anche alle recenti elezioni americane.
Qui la presentazione.
Il contributo dei giornalisti e dei comunicatori per una comunicazione più inclusiva
Arianna Voto, Project Manager di Rai per la Sostenibilità ESG, ha ricordato il ruolo cruciale della Rai nella promozione di una cultura della sostenibilità. In una società pluralista e democratica, è necessario dare spazio a tutte le voci, mantenendo un approccio aperto, accessibile e inclusivo. “No women, no panel” è il nuovo progetto con cui la Rai promuove eventi e panel in cui siano valorizzate anche le esperienze e competenze femminili, grazie alla presenza di speaker di ambo i sessi. È fondamentale infatti capire anche che giustizia ambientale e sociale sono due facce della stessa medaglia, indispensabili entrambe per il buon successo della transizione sostenibile. Ci sono sempre più modelli – citati da Voto – di riferimento per una comunicazione attenta, inclusiva, corretta, dal Manifesto di Venezia per parlare in maniera corretta di violenza contro le donne alla Carta di Roma per l’informazione sui migranti Voto, fino al “Manifesto della comunicazione gentile”. L’obiettivo finale dovrebbe essere diffondere la sostenibilità come valore di tutti.
Laura Bettini, autrice e conduttrice di podcast dedicati alle storie di sostenibilità su Radio24, ha portato all’attenzione una riflessione originale sul linguaggio, ribadendo l’importanza di eliminare termini inglesi e complessi, troppo distanti dalla comprensione quotidiana che spesso generano una reazione negativa nei confronti dei temi ambientali. “Il nostro compito è tradurre, nemmeno semplificare, evitando di ridurre tutto a una brodaglia indistinta. Dobbiamo trovare un linguaggio che sia accessibile a tutte le persone ma anche rispettoso della complessità.” Bettini ha anche sottolineato l’importanza di coinvolgere testimonial che conoscano e vivano gli effetti del cambiamento climatico in prima persona, come chi lavora nell’agricoltura, per far comprendere la portata delle emergenze ambientali e la loro vicinanza.
Andrea Grieco, green influencer, ha evidenziato il ruolo democratizzante dei social media nel diffondere contenuti legati alla crisi ambientale. Secondo Grieco, uno dei limiti dei media tradizionali è aver utilizzato per anni un linguaggio troppo complesso, fatto di comunicati stampa densi e spesso incomprensibili. La sua proposta è chiara: rendere i dati accessibili, usando un linguaggio che tocchi direttamente la vita delle persone. "Non possiamo più permetterci di parlare solo alle nostre bolle sociali,” ha affermato, evidenziando come la vera sfida sia rompere queste barriere e parlare a tutti.
Roberto Giovannini, editorialista esperto di comunicazione ambientale per “Huffington Post” e “Prima Comunicazione”, ha condiviso la sua visione su come il giornalismo ambientale possa aiutare a spiegare come le scelte sostenibili portino benefici tangibili. Giovannini ha ricordato che il pubblico è spinto a compiere azioni sostenibili quando comprende i vantaggi concreti per la propria salute e benessere. La sfida è quella di superare la narrativa catastrofista e mostrare un percorso praticabile verso un cambiamento positivo.
Esempi e buone pratiche dal mondo delle imprese e delle associazioni
Quali progetti e quali buone pratiche possono farsi voce di queste istanze? Il tema è stato affrontato in un secondo panel con esponenti del mondo aziendale e delle associazioni.
Marta De Gennaro, Brand Strategist di A2A, ha illustrato il progetto di sensibilizzazione nazionale “Acqua,” nato dall’emergenza della crisi climatica. Una crisi, che tra siccità e alluvione, non è sempre compresa, né tantomeno percepita come vicina. Il progetto include canali di comunicazione multipli – dai paper ai podcast, da documentari a virtual tour – per spiegare a pubblici diversi cosa significhi prendersi cura delle risorse idriche e promuovere l’uso circolare delle risorse. Un approccio di “prossimità” che spiega in che modo la questione riguardi direttamente ogni persona e che può diventare un modello per comunicare efficacemente la sostenibilità alle comunità.
Letizia Nepi, Direttore Generale di ErionCare, ha parlato di come il Consorzio - il primo in Italia dedicato a contrastare l’abbandono dei rifiuti dei prodotti del tabacco nell’ambiente al fine di garantirne la corretta gestione - affronta il tema dei mozziconi di sigarette come rifiuti urbani. Come diffondere comportamenti responsabili? Nepi ha sottolineato l’importanza di usare un linguaggio leggero che evita la colpevolizzazione, inquadrando le iniziative in un contesto positivo come può essere quello sportivo e diffondendo messaggi attraverso pubblici e canali diversi. La campagna “Senza filtri” sensibilizza puntando sul concetto di bellezza naturale, una bellezza da preservare, con l’obiettivo di far percepire il rispetto per l’ambiente come un valore sociale condiviso. Allo stesso modo il consorzio, con un tono ironico e leggero, ha aperto la campagna al mondo social con una collaborazione con content creator Frank Gramuglia.
Monica Malavasi, responsabile comunicazione Assica, associazione che tutela e promuove il settore di salumi e carne suina, ha raccontato il programma di formazione interna rivolto alle aziende associate, evidenziando come un cambiamento culturale debba partire dall’interno e vada accompagnato passo dopo passo dai corpi intermedi. Grazie al supporto di strumenti di misurazione come l’SDGs Action Manager, ASSICA stimola le imprese a migliorare progressivamente le proprie pratiche di sostenibilità, con un approccio che integra i risultati sociali e ambientali.
Verso un Manifesto della Buona Comunicazione
La giornata si è conclusa con gli interventi di Sergio Vazzoler e Fiorella Corrado, che hanno raccolto le parole chiave emerse durante il Forum: fiducia, accessibilità, benefici, vicinanza alle persone, coinvolgimento. L’obiettivo è arrivare all’edizione 2025 con un vero e proprio Manifesto ECOMONDO-FERPI-MASE, una guida per una comunicazione che sappia farsi portatrice di dialogo e comprensione reciproca nella complessa transizione ecologica e aperto al contributo di tutti.