Redazione
I dati sulla comunicazione presentati a Roma da Andrea Toma, Responsabile Area Economia, Lavoro e Territorio Censis
Nel 20° Rapporto sulla comunicazione del Censis 2024, promosso da Mediaset, Rai, Intesa Sanpaolo e Tv2000, emergono dati interessanti che tutti i comunicatori dovrebbero prendere in considerazione nel definire strategie e pianificazioni.
"Se, da una parte, si conferma il protagonismo dei mezzi digitali" – si legge nel comunicato ufficiale - "dall’altra si attesta la capacità di alcuni mezzi di raccogliere più di altri intorno a sé un ampio pubblico. Tra tutti i media, quello in grado di svolgere meglio questo compito è la televisione, guardata nel 2024 dal 94,1% degli italiani. Ad eccezione di una lieve contrazione della tv digitale terrestre (-1,8%), infatti, aumentano gli utenti di tutte le televisioni: nel 2024 la tv satellitare raggiunge il 47,7% (+2,6%), la web tv sale al 58,4% (+2,3%) e la mobile tv si consolida con il 35,0% dell’utenza (+1,4%)”.
In sintesi questi i principali risultati:
L’ibridazione (e l’importanza) dell’informazione. Oggi le prime cinque fonti di informazione più utilizzate dagli italiani sono: i telegiornali (47,7%), Facebook (36,4%), i motori di ricerca su internet (23,3%), le televisioni all news (18,9%) e i siti web di informazione (17,2%). .. . tra i giovani si registra un rifiuto nei confronti dei media tradizionali (70,3%)
La televisione resta regina. Tra tutti i media, quello in grado di svolgere meglio questo compito è la televisione, guardata nel 2024 dal 94,1% degli italiani.
La radio? È un evergreen. La radio dimostra di tenere grazie alla sua capacità di ibridazione che si conferma anno dopo anno (i radioascoltatori sono il 79,1%).
Il declino della carta stampata e l’ascesa dei media digitali. Incontrovertibile la crisi dei media a stampa, a cominciare dai quotidiani cartacei che, nel 2024, hanno toccato il picco minimo di lettori con il 21,7% (-45,3% dal 2007).
Giovani e social network: il sorpasso di Instagram. Il 78,1% dei giovani, infatti, dichiara di utilizzare Instagram, il 77,6% è utente di YouTube, il 64,2% sceglie TikTok
La prima crisi degli influencer. Il 71,2% della popolazione afferma di non aver mai seguito (nel senso stretto del termine, cioè di aver dato il “follow”) gli influencer (tra i più giovani questo dato scende al 51,4%). Il 34,4% dei 14-29enni dichiara di aver cambiato atteggiamento verso i macro-influencer a seguito del coinvolgimento della più celebre di tutte le influencer nell’ambito del Pandoro Gate