InMovimento
11/07/2014
Sette verbi - educare, donare, produrre, cooperare, lavorare, curare, recuperare - che esprimono il terzo settore, le organizzazioni civiche e tanti cittadini. Dall’esperienza di _Vita_, nasce la piattaforma _InMovimento,_ per rimettere in gioco il terzo settore e dare a questi verbi il senso che meritano, con il contributo di tutti.
Lanciato lo scorso febbraio, in occasione con il 20° compleanno di Vita Magazine, InMovimento "non è un partito, ma una riconvocazione per sottoscrivere un nuovo patto di lavoro insieme”. Sono state queste le parole del presidente di VITA, Riccardo Bonacina, presentando una nuova sfida per il Terzo Settore.
La piattaforma di InMovimento si basa su un Manifesto che ha l’ambizione di riconvocare i soggetti sociali sui temi di cittadinanza, partecipazione, costruzione, partendo dall’uscita dall’autoreferenzialità e dal lamento. Un manifesto che propone principi, indica cose da fare e sottopone alla discussione pubblica la bozza di una piattaforma civica.
“InMovimento," spiega Bonacina, “nasce dal senso di un’urgenza e una sfida: l’urgenza, di fronte ai tanti bisogni e disperazioni che incrociamo, di fare di più; la sfida è quella, contenuta nelle vostre stesse storie personali e di organizzazioni, di chi voleva e ancora vuole cambiare il mondo”.
Una prospettiva più ampia, dunque, di quella che ha condotto fino a qui gran parte del terzo settore italiano. «La domanda che possiamo farci è: può ancora bastare oggi rivendicare più risorse per le nostre organizzazioni e per il terzo settore?», ha continuato Bonacina. «Può ancora bastare rivendicare posizioni (ministri, sottosegretari, presenze ai tavoli istituzionali), che spesso si tramutano in rivendicazioni personali o lunghe ore di fatica inconcludente? Noi diciamo che potrebbe essere ora di cambiare il punto di vista, anche perché abbiamo chiesto risorse e le hanno tolte, si sono conquistate posizioni e nulla è cambiato, invece credo – ed è la storia di queste ore – che quando si è stati capaci di stare sulla frontiera dei bisogni e delle sfide del nostro tempo, si sono fatte proposte di cambiamento, più abbiamo fatto vedere risposte e più siamo stati considerati».
Il cambio di visuale è dunque questo: non rivendicare risorse ma giocarsi campagne, fare proposte, elaborare ricerche. «Per essere sulla frontiera delle questioni occorre però coraggio, capacità di ascolto, ricerca. E quindi alla soglia del ventesimo anno di età ci siamo detti: rimettiamoci InMovimento. Un appello a noi stessi prima di tutto e al mondo che raccontiamo: rimettiamoci in movimento, con umiltà ma anche con la convinzione di chi raccontandovi da vent’anni vede una certa malattia nel terzo settore, un affievolirsi di voce, una mancanza di attrattività e di capacità di inventare risposte». Come dice il papa: «Dobbiamo occuparci di iniziare processi più che di occupare spazi».