Daniela Ballarini
Sul valore delle relazioni e sull’investimento in un bene intangibile che si rivaluta nel tempo, un’intervista a Sebastiano Zanolli, che delle relazioni ne ha approfondito i temi, sia in ambito aziendale che personale, con una forza emotiva che va oltre le parole dei sui libri e diviene pragmatismo quando sale su un palco. L'intervista di Daniela Ballarini.
Quanto contano le relazioni?
Nel mio percorso professionale mi sono imbattuto spesso in situazioni in cui pur avendo competenza della materia non riuscivo a risolvere il problema. Complici molte letture e molti mentori saggi, ho maturato l’idea che per un animale sociale come l’uomo le relazioni contino almeno la metà, per dare una misura approssimativa, delle capacità risolutive.
Nel tuo libro “Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane” la creazione di reti di relazioni sono la chiave di volta per affrontare il caos di ogni giorno.
Sì certo, quando l’ho pubblicato ho notato che moltissime persone trovavano stimolante un’idea che percepivano intuitivamente ma che non erano in grado di strutturare in modo organico.
Di cosa si nutrono le relazioni?
Le relazioni hanno bisogno di essere manutenute, curate, stimolate. Non è un lavoro semplice, soprattutto perché prevede la necessità di investire energie in qualcosa che non necessariamente darà risultati. Questo per me è un passaggio chiave, avere la saggezza e la lungimiranza di investire in qualcosa che reputi intimamente buono senza pretendere un ritorno immediato è un paradigma che non tutti quanti riescono ad accarezzare e ad accettare.
Qual è il ritorno?
Una certa forma di egoismo e di miopia impediscono alle relazioni di dare il loro meglio, che non necessariamente va sempre valutato in termini di rendiconto e di ritorno economico ma di rientro energetico di qualche natura che può andare dall’amore, all’affetto, alla solidarietà.