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Ma di lavoro vero, che fai?

#FERPISideChat

16/07/2024

Giuseppe de Lucia

Per #FERPISideChat Giuseppe de Lucia dialoga con uno dei professionisti più apprezzati della bolla romana che ha avuto il privilegio di accompagnare molti giovani in questa professione. Stefano Ragugini, Direttore relazioni esterne di Digital Angels.

Nel corso della tua carriera, come hai visto evolversi la professione del lobbista? Quali sono stati i cambiamenti più significativi che hai osservato?
Inizierei con la domanda più ricorrente: "Ma di lavoro vero, che fai?". Qualche decennio fa, non era affatto semplice spiegare il perché di una professione che, negli anni, si sta affermando sempre di più, cercando di superare alcuni bias che la contraddistinguono. Il cambiamento più significativo è stato proprio questo: nonostante non sia ancora regolamentata in Italia, il mercato ha gradualmente accettato il ruolo del lobbista come consulente capace di supportare legittimamente la rappresentanza degli interessi. Nel corso degli anni, il modo di svolgere questo lavoro è cambiato notevolmente, ma posso assicurarvi che  essere stato un “attore” inconsapevole nel fare lobbying per la lobby, mi rende orgoglioso di aver contribuito (nel mio piccolo) a migliorare la percezione di una professione che a quel tempo era vista, ancora più di adesso, con diffidenza e sospetto.

Hai avuto l'opportunità di vedere molti giovani iniziare la loro carriera nel lobbying. Quali qualità e competenze ritieni siano fondamentali per avere successo in questo campo?
Più che di opportunità, parlerei di fortuna. Ecco, sì. Ho avuto la fortuna di accompagnare molti giovani ma anche molti professionisti nel loro percorso formativo, non solo come lobbisti ma anche come assistenti parlamentari. E non solo, oltre a formare e assumere, ho condotto circa 5.000 colloqui nel corso della mia carriera. Un’esperienza che ha alimentato in me una passione inconscia: una curiosità autentica di conoscere l’altro e dedicargli un tempo di qualità. È incredibile come ogni incontro possa avere un impatto futuro, anche se non sai ancora quale ruolo avrà la persona che stai incontrando lungo il tuo tragitto. Ognuno di noi ha qualità e competenze, l'importante è capirle e mettere in pratica quelle che ci contraddistinguono e differenziano dagli altri, facendo emergere i propri punti di forza. Di certo, però, per fare questo mestiere bisogna essere curiosi: la curiosità è fonte di conoscenza.

Sei noto per la tua capacità di costruire e mantenere relazioni solide. Quali sono i segreti per diventare un abile costruttore di relazioni nel mondo del lobbying?
È una ricetta di attitudini e consapevolezze, ma anche di impegno, precisione e correttezza. Curiosità, empatia, gentilezza, database e rubrica. Senza curiosità non si può davvero conoscere l’altro; senza empatia, non si possono creare legami significativi; senza gentilezza nel voler veramente capire gli altri, non si possono stabilire basi solide per un rapporto duraturo. E poi, un database e una rubrica sempre aggiornati sono essenziali per gestire efficacemente le relazioni nel tempo. È cruciale, per me, anche capire che tipo di lobbista si è e cercare di rimanere autentici. Forse io lo sono anche troppo,  ma ho sempre pensato che indossare una giacca e una cravatta o un tailleur tutti i giorni perché così siamo tutti lobbisti omologati, ogni tanto rischia di farti perdere quel fattore umano che, invece, è fondamentale per la costruzione e manutenzione delle relazioni.

Quali sono le principali sfide che i lobbisti devono affrontare oggi rispetto al passato? E come consigli di affrontarle?
Curiosità e metodo di lavoro. Precisione, puntualità, affidabilità e umiltà. Queste sono per me le caratteristiche principali per comprendere in che direzione sta andando la rappresentanza degli interessi che, negli anni, ha subito significativi cambiamenti. Dal lobbista legislativo a quello comunicatore. Dal drafting legislativo, all'organizzazione di un evento. Dal monitoraggio parlamentare, all’advocacy:  queste sono solo alcune competenze che questo mestiere implica. Ma, torniamo all'inizio. Di lavoro vero, che fai? Il lobbista. Sì, ok. Ma che lobbista sei?
Ho avuto il privilegio di crescere professionalmente con il più eclettico dei lobbisti che ha sempre posto al centro la curiosità verso gli altri e la volontà di non chiudersi in preconcetti che farebbero venir meno il perché della nostra professione: analizzare il contesto, comprenderne il funzionamento e rappresentare al meglio gli interessi per cui siamo incaricati, sempre con il massimo impegno e competenza.

Puoi descrivere alcune strategie efficaci che utilizzi per costruire e mantenere relazioni solide con stakeholder chiave?
Mi diverto, per cominciare. Per me è naturale, è una passione. Se non lo fosse stata, avrei di certo cambiato lavoro per dedicarmi a ciò che amo di più: cucinare! Il manuale delle relazioni è come seguire la tua ricetta preferita (la mia sono gli spaghetti al pomodoro, eh…). Conoscere i gusti dei tuoi ospiti, scegliere ingredienti di qualità e di stagione, e sapere come bilanciare ogni sapore per creare un piatto armonioso. Ma il vero segreto è ancora più semplice: ogni tanto staccare dalla continua ricerca delle relazioni e scoprire un po’ di più se stessi. Vivere momenti di solitudine aiuta a comprendere meglio l’importanza e la bellezza delle relazioni umane.

Sei noto per la tua abilità nel mettere in contatto le persone. Quali sono i metodi migliori per creare una rete di contatti professionali influenti?
Non esistono contatti influenti, esistono solo contatti. Più o meno utili, più o meno efficaci, in quel determinato momento, per il raggiungimento dell’obiettivo. Alla base di ogni relazione c'è reciprocità ed egoismo, sì, avete capito bene: l’egoismo della condivisione.  Mi è servito del tempo per comprenderlo, ma devo ammettere che chi mi ha insegnato questa “verità” aveva ragione (anche se probabilmente si arrabbierà: non bisogna mai dare ragione a chi sa già di averla).

Che consiglio daresti a un giovane che vuole intraprendere una carriera nel lobbying oggi? Ci sono degli errori comuni che suggeriresti di evitare?
Non me la sento di dare consigli omologati. Credo che ciascuno di noi debba prima di tutto essere un efficace lobbista di se stesso. Quello che potrebbe essere un buon consiglio per qualcuno, potrebbe non essere adatto per un altro. Quindi, caro giovane lobbista, scrivimi e insieme ne discuteremo. Sono sicuro che sarai tu a portare valore aggiunto alla mia esperienza, come sempre.

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