Francesca Di Bitonto
Gli auguri di Natale 2024 per la delegazione FERPI Triveneto sono stati occasione per conoscere due realtà che a loro modo celebrano il patrimonio italiana: l’Osservatorio Monografie d’Impresa e una storica Cantina, nel cuore della Valpolicella Classica.
I soci FERPI del Triveneto si sono ritrovati alla Cantina Tedeschi, realtà che vanta quattro secoli di storia nella produzione di vini a Pedemonte di Valpolicella (Vr), lunedì 16 dicembre, presenti il Presidente Filippo Nani e la Delegata Ada Sinigalia.
Il brindisi d’auguri è stato occasione di incontro e confronto con Mario Magagnino, docente di Comunicazione d’Impresa all’Università di Verona, autore del libro su leadership e comunicazione aziendale "Verona provincia di Gardaland", ideatore e presidente dell’Osservatorio Monografie Istituzionali d’Impresa: unico organismo in Italia che raccoglie, cataloga e premia le autobiografie delle aziende italiane.
L’incontro si è concluso con la visita guidata alla Cantina, resa piacevole dai racconti di una dei titolari, Sabrina Tedeschi, che con i fratelli – Antonietta e Riccardo – porta avanti l’attività del padre, Lorenzo Tedeschi: alla scoperta dei vini cru, di cui sono pionieri e delle tecniche che caratterizzano il complesso lavoro vitivinicolo contemporaneo, che affronta anche le evoluzioni climatiche (siccità, piogge torrenziali e altri fattori estremi dovuti al cambiamento climatico) con costante innovazione e rispetto per il territorio.
Accompagnati anche dalla collega Cecilia Zanasi che, con la sua agenzia, cura la comunicazione dell’azienda, la serata ha proseguito con una splendida degustazione di Valpolicella Classico, Ripasso, Amarone e Recioto-
Nel corso del suo intervento - moderato da Giovanni Landolfi, socio e collega FERPI – il professor Mario Magagnino ha raccontato le caratteristiche essenziali, in alcuni casi poco conosciute e sottovalutate dal mondo aziendale, della monografia: strumento fondamentale del marketing, delle relazioni pubbliche e della comunicazione istituzionale d’impresa. Parte rilevante di quello che oggi viene definito “Heritage Marketing”. Nell’occasione è stato anche presentato il libro “L’imprenditore inatteso. Marelli: i primi vent’anni (1891-1911)” di Mario Magagnino (Cierre Edizioni).
Come si definisce una Monografia d’Impresa e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
“La Monografia Istituzionale d’Impresa è la rappresentazione autobiografica del vissuto dell’Impresa, dal momento in cui essa si istituzionalizza come organismo sociale. – le parole di Mario Magagnino - Implica l’esposizione della storia dell’impresa stessa e di tutti i suoi valori, materiali e immateriali, del passato ma anche del suo presente e dei suoi progetti per il futuro. Tradotta in un documento, di solito in forma di libro, è uno strumento importante per la validazione della reputazione dell’Impresa presso i propri portatori d’interesse”.
Detta anche semplicemente Monografia Aziendale, essa verte sugli aspetti Istituzionali di una specifica Impresa o Ente, ovvero quelli che riguardano la sua storia, la mission e i suoi aspetti tangibili (stabilimenti, strutture complementari, produzione, aspetti finanziari, ecc.) nonché i suoi asset immateriali rappresentati da fattore umano, valori, progetti, storia, coerenza nel tempo, ecc.
Edita anche in forme fisiche diverse, “il Company Profile può avere le basi per essere definito una monografia e nel tempo vi sono stati anche casi di Video Istituzionali, ma quella del libro è ancor oggi la forma più ricorrente e apprezzata per questo tipo di opere” ha spiegato Magagnino.
Concepite e curate solitamente da Agenzie di Comunicazione o singoli Art Director, spesso, con la partecipazione di scrittori e giornalisti, le Monografie devono essere realizzate a uso esclusivo dell’azienda committente. “E’ essenziale che l’opera sia realizzata direttamente dall’azienda” ha specificato il professor Magagnino, definendo questa come la caratteristica primaria per contraddistinguere le Monografie Istituzionale d’Impresa dalle diverse, pur pregevoli, iniziative editoriali autonome, molto diffuse in questo momento storico, che partono invece da progetti messi in campo da autori terzi (scrittici/scrittori professionisti o giornalisti), che sempre più spesso si stanno interessando alle storie di imprenditori e aziende. Pubblicazioni quest’ultime che, pur potendo essere accolte nel nutrito archivio dell’Osservatorio, al Polo Santa Marta dell’Università di Verona, che conta oggi oltre 1.500 opere catalogate, non possono tuttavia partecipare all’ambito Premio OMI (Osservatorio Monografie d’Impresa).
Creatività grafica, patrimonio fotografico e documentale, partecipazione attiva del personale sono fattori rilevanti per la produzione di un’opera monografica aziendale, ma la longevità non è di default l’asset premiante.
Molte vertenze sono in atto oggi contro la diffusa tendenza a retrodatare le vicende storiche delle organizzazioni, pur di ottenere l’ambito Marchio Storico, conferito ai 50 di attività, anche per questo, la presenza di documenti e fotografie storiche, a testimonianza delle vicende passate, aumenta la credibilità e il valore dell’opera, ma la longevità dell’azienda, da sola, non basta a determinare la “bontà” del lavoro monografico. La creatività è alla base di un’opera che possa aspirare a essere premiata e il progetto grafico ha estrema importanza, nel garantire originalità e qualità alla produzione.
Già in uso nell’ ’800, definita al tempo “Monografia Giubilare”, la Monografia Aziendale ha conosciuto una sua evoluzione, passando da un approccio più “padronale” delle opere più antiche, che ben poco spazio dava ai collaboratori, a quello più inclusivo dell’epoca contemporanea, che promuove il coinvolgimento non solo dei vertici aziendali ma anche delle diverse funzioni aziendali, dalla Comunicazione Interna alle Relazioni Esterne, dall’ufficio del personale ai dipendenti stessi.
Il concorso e il premio OMI, patrocinato da FERPI
Il Premio OMI, patrocinato da FERPI, mira a valorizzare la Monografia Istituzionale d’Impresa come strumento di comunicazione e reputazione aziendale, incentrando la partecipazione su aziende italiane o straniere con presenze in Italia, inclusi enti del terzo settore, agenzie di pubblicità, creativi come fotografi e designer, nonché case editrici.
La valutazione è affidata a due giurie:
- una "Giuria Juniores", composta da 15 studenti dell’Università di Verona, dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia IUSVE, Sapienza Università di Roma, Accademia di Belle Arti di Verona e di altri Atenei italiani.
- una "Giuria Seniores" composta da 15 tra docenti universitari, imprenditori, professionisti della comunicazione, delle arti grafiche e dell’editoria.
Il lavoro delle Giurie prevede in prima battuta una selezione tra le centinaia che giungono all’Osservatorio ogni anno, stilando una sorta di “short list”, che conta circa il 30% delle opere presentate, con infine l’assegnazione parte della Giuria Seniores dei vincitori assoluti, con un primo, secondo e terzo premio, oltre che eventuali “menzioni speciali”.
Il premio consiste in un trofeo personalizzato con il titolo dell’opera e il nome del vincitore, oltre che in una penna offerta da Montegrappa Penne e personalizzata con le iniziali del referente aziendale. Possono partecipare al concorso anche opere già concorrenti in altri premi o opere pre-esistenti (devono avere almeno 4/5 anni) rivisitate, ri-editate e attualizzate, se rispettano i criteri del concorso, pubblicati, edizione per edizione, sul sito dell’osservatorio https://www.monografieimpresa.it/
Il concorso ha cadenza biennale. L’ultima edizione si è tenuta lo scorso 26 novembre, prevedendo quindi il prossimo evento per l’anno 2026.