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La carità del Papa

17/06/2024

Diana Daneluz

Stabilito con il primo dei volumi pubblicati che i linguaggi del cerimoniale pontificio tutti esprimano un codice,  regole capaci di dare non solo forma, ma sostanza ad un incontro, e quindi facilitatrici delle relazioni, con il nuovo libro i due autori affrontano ora un “peculiare” linguaggio pontificio, quello della carità papale.

A partire dal primo volumetto da loro pubblicato - “Linguaggi pontifici. Storia, significati, protocollo della più antica istituzione del mondo” - FERPI aveva costruito un incontro formativo, lo raccontiamo qui, organizzato dalla Delegazione FERPI Lazio in collaborazione con diversi partner, accogliendo il suggerimento che il Cerimoniale possa rappresentare un alfabeto comune, da cui l’attualità di conoscere e seguire regole formali anche nell’esercizio della attività delle Relazioni Pubbliche.

Quel saggio, infatti, individuava - nei cerimoniali e nei protocolli del Vaticano in quel caso - una forma di comunicazione sostanziale. All’opposto del comune sentire in merito ai linguaggi pontifici, visti come “meri orpelli” o “somma di gesti vuoti”, li raccontava invece come vera e propria lingua complessa, fatta di parole, vesti, gesti, movimenti e ambienti, che ha uno scopo ben preciso: dare sostanza ad un incontro. Comprendere il cerimoniale della Santa Sede equivale a comprendere la Santa Sede stessa e la ragione della sua esistenza. E quindi rapportarsi meglio con essa. Un esempio di come il cerimoniale, tutti i cerimoniali, rivestano grande importanza come facilitatori di relazioni.

A distanza di due anni Mons. Stefano Sanchirico, sacerdote dal 1992, Ufficiale dell’Archivio Apostolico Vaticano, già Cerimoniere Pontificio e Prelato Chierico della Camera Apostolica e Andrea Gagliarducci, vaticanista, giornalista di EWTN e ACI Stampa, decisamente esperti, in ragione del loro diverso ruolo ma entrambi dall’interno,  dei meccanismi profondi di questi linguaggi, regolano il tiro e definiscono perimetro e scopo di quello che loro stesso definiscono come “peculiare” tra i linguaggi pontifici: e cioè quell’insieme di gesti, cerimonie, riti, articolate strutture che mostrano il  concreto agire caritatevole della Chiesa di Roma e del Romano Pontefice. La carità, virtù cattolica essenziale, come “linguaggio pontificio” a pieno titolo quindi, di grande interesse religioso, storico e culturale.

Lo fanno nel libro “La carità del Papa. Un peculiare linguaggio pontifico”, pubblicato da Editoriale Romani, presentato per la prima volta il 30 maggio scorso nella suggestiva Casa dei Cavalieri di Rodi dell’Ordine dei Cavalieri di Malta in piazza del Grillo a Roma, in un dialogo guidato dal giornalista Fabio Bolzetta. Lungi dal voler rappresentare un mero excursus storico sulla pure ricchissima vicenda dell’esercizio della carità a Roma, si propone invece di svelare come proprio quell’esercizio abbia prodotto un tesoro di riti, cerimonie e come questi linguaggi acquistino senso oggi in una direzione precisa. Per l’uomo di Chiesa, di rinnovato disvelamento di una Verità già detta, quella cristiana e cattolica. Per il vaticanista, di ulteriore trasparenza del simbolismo che è dietro ad ogni rito, paramento tipico, cerimonia del Giovedì Santo, mense, tavole e ‘doti, “carezza del Papa” con il Circolo di San Pietro, tra quelli legati alle elargizioni papali. Un simbolismo che nel lavoro quotidiano del giornalista, di racconto di fatti, accadimenti, programmi e operato della Chiesa, consente di restituire quel racconto in modo più completo ed esaustivo, includendovi la quarta dimensione che quel simbolismo disvela, la dimensione storica dell’Istituzione, rivelatrice della profondità che la Santa Sede esprime.

Un po’ di storia tuttavia c’è nelle novantadue pagine del testo e testimonia, con l’aiuto anche di una significativa appendice fotografica, l’evoluzione nel tempo dell’esercizio della assistenza del Papa, rivolta non soltanto alla soddisfazione di bisogni primari, ma anche alla salvaguardia della dignità e della moralità delle persone. Esercizio che si è svolto nell’alveo di una struttura capillare, andata definendosi già nei primissimi secoli, articolata in diverse strutture e celebrazioni: diaconi regionali, collette, matricole dei poveri, distribuzioni mensili e quotidiane, gratifiche a membri del clero e officiali del palazzo lateranense, anche se non necessarie ma nello spirito di un afflato fraterno, diaconie del VII secolo fino ad arrivare alle attuali diaconie cardinalizie. Fino al passaggio dall’Elemosineria apostolica all’odierno Dicastero della Carità per quanto riguarda la carità diretta del Papa.

Mons. Sanchirico, da ultimo parla di grammatica. È una grammatica che la lettura di questo libro vuole far emergere, regole che permettano di leggere correttamente una realtà.  Quella dell’agire della Santa Sede e soprattutto dell’idealità che precede quell’agire. I Papi, nei secoli, primi attori delle loro cerimonie, trasmettono e forniscono, ai cristiani e non solo, un modello anche del loro agire nel mondo. Per Sanchirico, la liturgia-grammatica della carità papale esprime infatti due concetti fondamentali, quello della caducità dell’essere umano e quello della necessità del dono all’altro da parte di chi ha. L’atteggiamento compassionevole viene mostrato al mondo come liturgia e in questo quindi si sostanzierebbe, per l’Autore, il senso attuale del cerimoniale papale, anche nelle sue forme più sfarzose: mostrare la centralità di Dio e la caducità dell’Uomo, del Papa stesso anch’egli mortale e implicitamente con questo fornire un senso del passaggio dell’Uomo sulla terra. Sedersi quindi a quelle tavole dei pellegrini, a quelle mense per i poveri, beneficiare del servizio d’onore del Papa e della sua accoglienza, significherebbe partecipare alla mensa che per il cristiano dà sì il pane, ma il pane della vita eterna. E questo la liturgia articolata come una grammatica della carità papale lo esprime chiaramente.

Il viaggio continua… perché è in preparazione un terzo libro dei due Autori, che sarà invece dedicato ai “riti scomparsi”. Tra storia e costume, un ulteriore tassello di conoscenza su quanto accade dentro la Santa Sede, nella sua relazione col mondo al di fuori.




La carità del Papa
Un peculiare linguaggio pontificio
Andrea Gagliarducci, Stefano Sanchirico
Editoriale Romani, 2024
pp. 92, € 11,40

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