I 200 anni di Borsa Italiana
20/02/2008
Duecento anni fa, il 15 febbraio 1808, hanno avuto luogo le prime negoziazioni della Borsa di Milano, istituita pochi giorni prima (16 gennaio 1808) con decreto vicereale da Eugenio Napoleone.
La Borsa è stata in questi duecento anni lo specchio delle vicende economiche e finanziarie del Paese, registrandone i momenti di crescita e i momenti di crisi, e trasformandosi da mercato locale a mercato nazionale e quindi internazionale.
Borsa Italiana è uno dei partner dell'Oscar di Bilancio promosso da Ferpi.
Anche in Italia, come in ogni Paese, la crescita economica non può prescindere dal progresso del sistema finanziario e dei mercati di Borsa. Un sistema finanziario evoluto favorisce una crescita robusta e sostenibile, limitando le barriere che si frappongono tra la raccolta e l'allocazione del risparmio, favorendo il processo di selezione delle eccellenze imprenditoriali e delle opportunità di investimento, offrendo nuove modalità di gestione dei rischi.
Nel 2008 si celebrano inoltre i 10 anni di Borsa Italiana SpA, nata nel 1998 dalla privatizzazione dei mercati finanziari del nostro Paese.
Alla fine del 1997 sui mercati di Borsa Italiana erano quotate 235 società nazionali, la cui capitalizzazione ammontava al 30% del prodotto interno lordo. Il valore degli scambi sui mercati azionari era pari al 17% del Pil.
In questi dieci anni è stato compiuto un notevole sforzo per avvicinare le imprese italiane al mercato azionario: 236 società sono state ammesse a quotazione sui mercati di Borsa Italiana, in 193 casi a seguito di operazioni precedute da offerta pubblica. Queste imprese hanno potuto raccogliere quasi 50 miliardi di euro, di cui 14 affluiti direttamente alle imprese per il finanziamento della loro crescita per linee interne ed esterne. Altri 81 miliardi di euro sono affluiti a società già quotate attraverso aumenti di capitale.
Il maggior contributo alla crescita delle società quotate è venuto dalle imprese di piccole e medie dimensioni: ben 163 hanno trovato in Borsa un luogo dove poter finanziare i propri progetti imprenditoriali con capitale di rischio. Considerando invece la dimensione complessiva del mercato azionario, appare di primaria importanza il ruolo svolto dal programma di privatizzazioni, che ha portato in Borsa alcune delle più grandi imprese italiane. A fine 2007 le società italiane quotate erano 301 (344 con le società estere e quelle quotate sull'MTA International) e la capitalizzazione di mercato aveva raggiunto il 48% del Pil.
Il valore degli scambi azionari è costantemente aumentato, raggiungendo nel 2007 il 103% del Pil. Dal 1998 al 2007 sono stati registrati scambi complessivi per un totale di 8.180 miliardi di euro, di cui 1.575 miliardi di euro nel corso del 2007.
Borsa Italiana ha creato modelli di mercato diversificati, in grado di andare incontro alle esigenze delle imprese in relazione alla fase di sviluppo in cui si trovano e alla loro dimensione. Particolare attenzione è stata dedicata alle piccole e medie imprese. E' nato così nel 2001 il segmento STAR per le società d'eccellenza di media dimensione che decidono di fare della corporate governance e dell'adozione delle best practices di comunicazione e relazione con il mercato il loro tratto distintivo. Nel 2003 è stato creato il mercato Expandi per le imprese di più ridotta dimensione che vogliono optare per un accesso più rapido e con minori impatti organizzativi al mercato azionario. Infine, lo scorso anno, il MAC con le caratteristiche di mercato non regolamentato orientato alle imprese di minore dimensione.
Borsa Italiana gestisce, oltre ai mercati azionari, quelli del reddito fisso e degli strumenti derivati, degli exchange traded funds (ETFs) e dei securitised derivatives, nei quali ha assunto una posizione di leadership internazionale, consentendo al sistema finanziario di beneficiare di possibilità d'investimento maggiormente diversificate. Nei securitised derivatives e negli ETFs la leadership negli scambi telematici in Europa è assoluta mentre il mercato italiano dei derivati, l'Idem, è stabilmente il terzo mercato europeo per valori negoziati. MTS si conferma da anni come il principale mercato del reddito fisso.
Borsa Italiana ha inoltre scelto di integrare in un unico gruppo funzionale l'intera filiera italiana dell'industria borsistica, dalla negoziazione con Borsa Italiana e MTS, ai servizi di post-trading e gestione accentrata di strumenti finanziari con Monte Titoli, al sistema di garanzia a controparte centrale della Cassa di Compensazione e Garanzia. Queste scelte hanno massimizzato l'efficienza dei servizi offerti, in termini di affidabilità e di continua innovazione tecnologica, assicurando condizioni di efficienza e di pricing tra i più competitivi a livello internazionale.
L'integrazione con il London Stock Exchange, decisa nel corso del 2007 e ora in piena fase attuativa, rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza, essendo un nuovo importante passo attraverso il quale la Borsa può continuare a contribuire allo sviluppo del sistema economico e finanziario italiano.