Fotografia: primo piano sull'Italia
18/03/2011
Quale momento vive la fotografia nel nostro paese? La situazione italiana è stata al centro del primo convegno nazionale organizzato a Milano da _Forma._ Dello stato attuale e dei rapporti della fotografia con la comunicazione abbiamo parlato con _Roberto Koch_ in un'intervista esclusiva.
Il mondo della fotografia professionale si è dato appuntamento a Milano per il primo convegno nazionale sulla fotografia, La fotografia in Italia: a che punto siamo. L’evento, promosso dalla Fondazione per la Fotografia, Forma, con la speciale collaborazione della Fondazione di Venezia e con l’amichevole partecipazione del Grin (Gruppo Redattori Iconografici nazionale) e di Giovanna Calvenzi, Cesare Colombo e Roberta Valtorta, si è svolto a Milano dal 18 al 20 marzo presso la sede di Forma (Piazza Tito Lucrezio Caro, 1).
Tra i temi al centro del congresso la situazione della fotografia nel nostro paese, che sta vivendo un momento di grande vivacità: si moltiplicano le occasioni espositive, gli incontri con i fotografi, le scuole, i dibattiti. In questo primo incontro si è dibattuta la situazione per discutere quali siano le modalità migliori per rendere l’attività intorno alla fotografia più organizzata e interessante e per tener conto delle varie voci che la compongono e la utilizzano (ad esempio i media), che la discutono (anche sui blog), la situazione nel mercato dell’arte, la formazione e tutto quello che si muove intorno alla fotografia. Insomma una sorta di Stati Generali sulla Fotografia.
Durante il convegno è stato proiettato il video Tra due fuochi: voci e sguardi 1761 – 2000, realizzato da Cesare Colombo. L’audiovisivo, nel suo percorso storico, mette a confronto testi di noti scrittori italiani riguardanti le immagini fotografiche… e all’opposto presenta opere di fotografi che hanno cercato di ‘visualizzare’ pagine esemplari della nostra letteratura, in prosa e in versi.
Con Roberto Koch, fotografo di fama e presidente di Forma abbiamo parlato del rapporto tra fotografia e comunicazione.
Cominciamo proprio dalla provocazione del convegno: la fotografia in Italia, a che punto siamo?
C’è in Italia un’attenzione crescente nei confronti della fotografia ma non c’è un sistema di comunicazione organizzato intorno alla fotografia stessa. La Fondazione Forma, che è la Casa della Fotografia in Italia, si propone di raccogliere tutte le voci più significative per fare un quadro generale delle realizzazioni, delle opportunità, dello stato attuale e dei problemi della fotografia italiana. Dalle risposte molto entusiaste e collaborative che abbiamo avuto mi sembra che il momento sia piuttosto tempestivo e che fosse una iniziativa di cui si sentiva la necessità. Questo sarà un primo appuntamento, che diventerà annuale, ma cui seguiranno altri momenti: un dibattito sui rapporti tra cinema e fotografia il 6/7 maggio, sempre a Forma, in collaborazione con Dario Zonta e Filmmaker; un incontro dedicato ai libri di fotografia, nelle sue declinazioni più “d’artista”; inoltre, un altro appuntamento – corollario di questo primo convegno sarà dedicato allo studio e alla storia della fotografia, in cui daremo voce a tutti gli studiosi e i critici e agli editori di libri di fotografia. Non c’era sufficiente spazio in questa prima tre giorni di parlare di tutto e abbiamo dovuto rinviare alcuni appuntamenti.
La fotografia è un elemento fondamentale della comunicazione quotidiana, dai più importanti media ai blog personali. Com’è cambiato il suo uso negli ultimi anni?
L’avvento della fotografia e della informazione digitale ha introdotto numerosi cambiamenti e rivoluzionato l’uso della fotografia. Per quel che riguarda l’informazione, c’è un utilizzo crescente delle immagini ma si fa sempre più uso di contenuti disponibili gratuitamente per i media, per evitare di dover investire. In questo senso la presenza molto maggiore di fotografia sui siti web dei media non corrisponde ad un miglioramento della qualità. I blog personali sono invece senz’altro un arricchimento della discussione intorno alla fotografia
Il mercato della fotografia professionale è radicalmente cambiato. Quali le criticità maggiori e quali le prospettive per il futuro?
Le criticità sono dovute alla mancanza di risorse. C’è stata negli anni scorsi minor produzione di informazione giornalistica fotografica e di produzioni pubblicitarie, anche se queste ultime stanno lentamente riprendendo. C’è una contraddizione tra lo sviluppo della fotografia e la difficoltà crescente dei fotografi dovuta alla difficoltà economica e alla crisi del sistema dei media.
La comunicazione fa largo uso della fotografia. Quali le indicazioni e i criteri che darebbe ad un ufficio comunicazione nell’individuazione dei professionisti a cui rivolgersi?
La possibilità di individuare i professionisti giusti per le esigenze dell’ufficio comunicazione di un’azienda sono molto arricchite dalla rete che consente di raccogliere le informazioni e i portfoli dei fotografi. I criteri che dovrebbero guidare questa scelta sono quelli di rivolgersi ad agenti capaci di svolgere anche un servizio di consulenza nei confronti dell’ufficio comunicazione stesso. Spesso è solo attraverso il dialogo e la comprensione esatte delle esigenze di comunicazione che si arriva ad individuare il fotografo più giusto.
Come valuta il fenomeno della disponibilità online di fotografie a basso costo e spesso creative commons?
Il commercio di microstock, come viene definita la disponibilità di fotografie on line a bassissimo prezzo e in e-commerce, è – a mio avviso – un forte incentivo ad un detrimento della qualità generale della comunicazione visiva. Ovvio che chi offre fotografie a prezzi così invitanti o a volte anche gratis, non ha un interesse professionale nella fotografia ma si accontenta principalmente di una visibilità associata all’uso delle proprie fotografie. L’uso di queste immagini consente un forte risparmio ma mi sembra di poter dire che comunque corrisponde ad una comunicazione visiva per la maggior parte delle volte stereotipata e non originale.