Redazione
L’Intelligenza artificiale non è il futuro ma il presente. Lo sviluppo digitale permette di costruire macchine che imparano, codificano una quantità inedita di dati e forse scelgono per noi. Un viaggio in prima persona dalla periferia di Roma al Vaticano e ai centri di ricerca dove si sviluppano e si decidono alcuni dei programmi di più grande impatto per l’umanità.
Me l'avevano detto che sarebbe andata così... Non sono un volto conosciuto, né un'autorità nel mondo dell'intelligenza artificiale, anche il nome riportato sul badge non dice niente a nessuno, e poi è così piccolo che il mio interlocutore certo non è stato attratto da quello. La colpa è della camicia. Questa sì, si vede, anche da lontano: fresca, senza pieghe malgrado il passaggio in valigia sull'aereo da Roma, nera e, naturalmente, senza cravatta. Lavoro per un ufficio vaticano che raduna più di 160 grandi scienziati provenienti da tutto il mondo. Diverse nazionalità, campi di specializzazione, culture e fedi religiose, una sola frontiera: AI for Good, l'intelligenza artificiale per il bene. Un viaggio entusiasmante, da Babylon a New York, da Montréal a Teheran, tra uomini, robot, computer quantistici e il futuro che è già qui. Wonderful! Prefazione di Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche.