Daniela Bianchi
FERPI ha accordato il proprio Patrocinio alla sessione estiva del Calciomercato International Transfer Market, organizzato da Adicosp - Associazione Italiana Direttori e Collaboratori Sportivi, sui temi di sostenibilità, impatto sociale, empowerment femminile, lotta contro il bullismo e il disagio sociale, inclusione e riforma dello sport. Il commento della Segretaria Generale FERPI, Daniela Bianchi.
Ogni volta che viene richiesto un patrocinio, FERPI si pone sempre la stessa domanda: al di là della diffusione del nostro nome, quale valore aggiunto ne viene nella sedimentazione culturale del valore delle nostre professioni?
Ha senso perimetrare la nostra funzione di rappresentanza alla ricerca di definizioni, più o meno esaurienti che possano attestare chi può o non può essere meritevole dell’esercizio della professione? Chiaro che questa domanda rientra nel più ampio alveo del riconoscimento delle professioni... ma questa è un’altra storia.
Crediamo invece che la nostra funzione di rappresentanza possa essere praticata un po’ come la maieutica, facendo emergere di fatto competenze e aspetti della professione andando ad esplorare i sistemi, gli asset, i contesti, confrontandoci con la complessità e la trasversatilità e raccontando il valore di una professione, le sue peculiarità e il suo impatto, proprio per il tramite della comunità di professioniste e professionisti che compongono la nostra associazione. E proprio alla luce della complessità dei sistemi, della necessità di innovazione delle governance, di reti e connessioni sempre più ibride, con le quali le nostre professioni si confrontano quotidianamente, forse le pratiche definitorie e certificatorie non riuscirebbero neanche nell’intento di riassumere la totalità delle prospettive in continua evoluzione, traccerebbero una possibile nicchia di mercato questo sì, ma non è con le sole nicchie che ci si può misurare.
Premessa d’obbligo per raccontare la sessione romana di chiusura del Calciomercato organizzata da Adicosp e patrocinata da FGCI, LNPB, LegaPro, FIDS, Roma Capitale, Football Forum e FERPI.
Un appuntamento che si sta attestando, non solo come fase di trattative, ma sempre più come un luogo di dibattito sui temi di Agenda Pubblica, a cui il sistema del Calcio, e dello Sport più in generale, non può più sottrarsi.
Quando parliamo di Calcio, parliamo di un vero e proprio sistema economico sociale, un Ecosistema, in grado di incidere in maniera pervasiva, per capillarità territoriale e per numeri: 67.000 società sportive, 10.000 imprese produttrici, 9.500 società di gestione impianti e 50 tra società editoriali e di scommesse, con un numero di addetti pari a 405.000 e ricavi per 102 mld€ con un contributo del 3,4% del Pil.
Non è un caso che si stiano attestando degli Osservatori di primo piano, dedicati a questo asset, cito quello di Banca Ifis e quello di The European House of Ambrosetti per esempio.
È indubbio che anche in questo settore si stia vivendo un cambio di paradigma importante.
Diventa sempre più importante ed urgente ripensare il sistema, alla luce di un pensiero strategico, che non è solo quello dello schema con il quale mandare la squadra in campo, ma di un sistema di governance (ce ne ha parlato con molta competenza Elisabetta Scorcu, Csr, eventi, slo del Cagliari Calcio e Vicepresidente Divisione calcio paralimpico e sperimentale Figc) in grado di incidere sulle scelte di posizionamento.
Prima sfida tra tutte quella sulla Sostenibilità e le sue molteplici declinazioni, e quella dell’Impatto come sistema di policy alla luce del legame con i territori e le comunità di riferimento.
D’altra parte di impatto sociale del Calcio e dello Sport si è sempre parlato. La distribuzione capillare di associazioni, club e organizzazioni sull’intero territorio nazionale non è altro che un’infrastruttura relazionale che mette bene in evidenza il valore di questo sistema e la sua capacità di incidere.
Ne ho parlato ampiamente con Cristina Blasetti, football and Social Responsibility Officer della FIGCI, nel Convegno di apertura dedicato alla Sostenibilità che ho moderato e che ha visto molte testimonianze qualificate in ordine di buone prassi e strategie. Di grande rilievo il fatto che la FGCI abbia elaborato la Strategia di Sostenibilità, sulla base della Strategia UEFA “Strength Through Unity 2030”, nel rispetto delle 11 Policy, identificate dalla UEFA. Si tratta di vere e proprie linee di indirizzo per tutto il sistema italiano, che puntano ad accelerare l’azione collettiva per il rispetto dei diritti umani e ambientali nel calcio italiano.
Un aspetto non di poco conto, o se vogliamo dirimente, nello scenario globale, in cui c’è bisogno ancora di più che in altri contesti che i temi legati alla Sostenibilità non diventino pratiche di green washing.
Si è parlato di Formazione e del valore del sistema ITS con Laura Castellani. In un sistema in evoluzione che va sempre più professionalizzandosi, il tema delle competenze diventa dirompente.
Abbiamo avuto modo di approfondire la visone olistica di questo Ecosistema come uno snodo importante nella rappresentanza di interessi e nel governo strategico dei sistemi di relazioni e lo abbiamo fatto con un nostro panel animato dal Consigliere Nazionale Ferpi Giuseppe De Lucia con delega al Lobbying, Francesca Buttara Relazioni Istituzionali Lega Pro Basket e public affairs, William De Marco Direttore di Awe Sport Italia, moderato dal socio professionista Ferpi Vincenzo Manfredi Coordinatore di Ferpi Lab e con i saluti della socia professionista Serena Bianchini delegata Ferpi Lazio.
Il confronto con un sistema competitivo, la necessità di introdurre il concetto di multistakeholder laddove si è sempre considerato come unico stakeholder il tifoso, la comunicazione come leva strategica, il confronto con il decisore pubblico, tematiche che hanno coinvolto un’attenta platea.
Abbiamo provato a vedere come le lenti delle nostre professioni possano dare un contributo a questo necessario processo di accelerazione e di innovazione, in un sistema inserito in un sistema globale, nel quale le sfide da affrontare sono sempre più pressanti e sfidanti. Senza accantonare quel sentimento pane calcio e fantasia che rimane nell’immaginario collettivo la spinta emotiva che avvicina a questo mondo e ne diventa la prima leva di engagement.