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FERPI: Consapevolezza, Contezza e Centralità nel presente dell'Associazione

18/07/2024

Daniela Bianchi

Consapevolezza, Contezza e Centralità: sono le tre parole con cui la Segretaria Generale di FERPI, Daniela Bianchi, ha definito FERPI, non soltanto come associazione, ma come sistema organizzato, durante il suo intervento durante l'ultima Assemblea.

Nel mio intervento all'Assemblea FERPI ho voluto porre la mia attenzione su tre parole chiave: Consapevolezza, Contezza e Centralità. Non ho volutamente preparato una relazione, e questi termini sono i primi che mi sono venuti in mente ascoltando le relazioni del Presidente e del Tesoriere, e sui quali ho organizzato il mio intervento per cogliere al meglio la discussione e il momento.

Un'Assemblea è il momento dei bilanci, si è parlato delle numerose iniziative, dei successi raggiunti e delle interazioni che hanno caratterizzato le attività di FERPI, ma un’Assemblea è anche il momento della restituzione, e i dati presentati hanno fornito una fotografia non solo quantitativa ma anche qualitativa della nostra Associazione. Perché questo fanno i numeri, raccontano chi siamo ancor prima di quanto facciamo.

Ed è su questo “chi siamo” che possiamo determinarne il Valore.

A FERPI si vuole bene, si dice spesso, ce lo diciamo spesso, ma perché dovremmo voler bene ad un'Associazione? Vogliamo bene ad un'Associazione perché abbiamo necessità di un luogo in cui ritrovarci, perché abbiamo necessità di una comunità a cui delegare una rappresentanza, perché ci dà un senso di appartenenza o più semplicemente perché comunque FERPI è un'Associazione che esprime una sua storia?

Ecco, io credo che il valore di un'Associazione in realtà lo misuriamo su una pluralità di evidenze e queste pluralità non sempre hanno a che fare con il dato quantitativo, il più delle volte hanno a che fare con il dato qualitativo, perché i numeri che noi abbiamo visto in realtà non sono altro che la trasposizione di una macchina organizzativa strutturata, consapevole, che consente di essere concreti, e questa struttura organizzativa nel caso di un'Associazione come la nostra non può che essere fatta dai soci e dalle socie che decidono di mettersi a disposizione di questa macchina. E allora i numeri che abbiamo esaminato non fanno altro che parlare del lavoro del CDN, non fanno altro che parlare del lavoro delle commissioni statutarie e delle commissioni organizzate con delega su quelli che sono i temi specifici su cui FERPI ha deciso di impegnarsi in questa prima parte di mandato. E tutto questo lavoro parla di un unico grande valore che ci appassiona da sempre: Cultura della Professione.

C'è un valore nel lavoro valutativo che fa la nostra CAV, c’è un valore nella formazione strutturata dalla CASP, c'è un valore anche sulle commissioni che hanno preso piede in questi anni, penso ad esempio alla Commissione sulla Comunicazione che ha fatto un lavoro sicuramente importante non solo nella ricostruzione di una linea comunicativa, nella ricucitura cioè tra un interno ed un esterno, tra un interno a cui dare voce e un esterno da portare a bordo e a cui dire chi siamo, cosa facciamo e come facciamo le cose che facciamo e soprattutto quali sono anche i valori in cui esprimiamo le nostre attività. La Commissione Relazioni di Genere che è nata in un momento storico che ha a che fare con una particolare vicenda che ha caratterizzato anche le nostre comunità professionali perché ha toccato anche il nostro ambito professionale e la nostra risposta è stata quella di mettere in campo una commissione che abbiamo voluto chiamare Commissione Relazioni di Genere - a testimoniare come il nostro focus rimanga sempre quello del governo strategico delle relazioni - e che ha manifestato poi il suo impegno nel corso di iniziative molto importanti. La Commissione Riforme, la Commissione Sostenibilità che fornisce un presidio costante su un argomento così importante per la nostra comunità professionale, la Commissione Sport, la Commissione PA. Senza tacere poi il grande contributo che sta dando il neocostituito organismo che è FERPILab, il think tank di FERPI che avrà un suo riconoscimento statutario e che è appunto il contenitore di elaborazione di pensiero ma anche delle migliori menti che in ambito accademico, in ambito professionale e tra gli opinion leader in qualche modo esplorano l'universo mondo delle relazioni, della comunicazione ma soprattutto di quei trend topic, se vogliamo così definirli, che possono essere di interesse per il nostro mondo professionale.

Ecco, la nostra ambizione è che tutto ruoti intorno ad un unico grande concetto. Noi non facciamo iniziative, noi non facciamo eventi, in tutto quello che organizziamo noi abbiamo a cuore soltanto una cosa, la cultura della nostra professione. Non è un caso che FERPI non sia un'associazione di categoria ma che sia un'associazione di professionisti che esprimono poi la loro professionalità all'interno di contesti organizzati come le grandi aziende, di agenzie oppure come freelance.

Fare cultura di una professione, che nel tempo abbiamo imparato a capire quanto sia importante in termini di strategia e in termini di lettura dei contesti, soprattutto in un'epoca di grande cambiamento, in un'epoca dove ci misuriamo costantemente con la complessità dei sistemi, significa tramite i nostri professionisti e le nostre professioniste dare le chiavi di lettura di quella complessità che consentano alle aziende piuttosto che ai clienti di poter leggere quei contesti per adottare le migliori strategie possibili.

Anche nell'attività dei patrocini vogliamo sottolineare questo valore, non si tratta di una semplice messa a disposizione di un logo per una riconoscibilità di un marchio, non ha tanto importanza quanti patrocini concediamo, ma  cosa significa quel logo ed è per questo che i patrocini si stanno sempre più orientando in vere e proprie partnership in grado di far generare nuovi contesti di confronto, nuovi contesti relazionali e di accrescimento. La riconoscibilità di quel logo serve a determinare e a rendere riconoscibile proprio questa dimensione di Consapevolezza, Contezza e Centralità.

Lo facciamo perché siamo consapevoli che la nostra cultura della professione nel campo della comunicazione, delle relazioni istituzionali e pubbliche ha una storia che custodiamo gelosamente sì,  ma sulla quale rinnoviamo ogni giorno un Patto di Alleanza con la base associativa e con i contesti di riferimento.

E  siccome i cambiamenti a cui assistiamo comportano necessariamente anche un cambiamento di passo anche in termini di adeguamento professionale, non è un caso che abbiamo fortemente rivisto anche il tema della formazione. Non intendiamo più la formazione come un’attività finalizzatra solo al raggiungimento dei crediti, per conservare l'iscrizione nell'albo ai sensi della Legge 4, ma le abbiamo attribuito una finalità valoriale, quella cioè di aggiornare costantemente il nostro bagaglio di riferimento, la nostra cassetta degli attrezzi perché quando noi parliamo di cultura della professione in realtà stiamo parlando di Competenza e la modalità con cui agiamo quelle competenze, la modalità con cui trasformiamo quelle competenze, la modalità con cui aggiorniamo quelle competenze fa la differenza tra un bravo relatore e un bravo comunicatore e un comunicatore e un relatore.

FERPI custodisce questa cultura e orgogliosamente anche oserei dire. Non è un caso che il tema quote per noi non sia tanto l'importo della quota ma il valore che quella quota rappresenta. È un processo di responsabilizzazione, anche in una forma di accountability, di cosa significhi oggi essere socio FERPI. Non significa pagare una quota per appartenere ad un sistema, significa pagare una quota per contribuire ad una sedimentazione culturale che implicitamente garantisce la nostra professione ma che in maniera più ampia ha un impatto e un riflesso anche su ciò che è l'impatto e il riflesso delle nostre attività. Perché oggi come oggi nessuno di noi può permettersi il lusso di ragionare senza determinare quale è l'impatto valoriale di trasformazione generativa che le nostre attività professionali hanno nei contesti in cui vengono agite.

Proprio per la strategicità del tipo di contributo che ciascuno di noi può dare all'interno dei sistemi organizzati o comunque in agenzie o in attività di consulenza con i quali si misura quotidianamente.

Ed è proprio questa postura che ci porta a dire che Consapevolezza, Contezza e Centralità sono le tre parole con cui io oggi mi sento di poter definire FERPI, non soltanto come associazione, ma anche proprio come sistema organizzato.

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