CSR: una campagna per diffonderla
11/06/2012
Adottare i principi della responsabilità e utilizzare messaggi già pronti facilmente adattabili alla diverse realtà aziendali. È l’idea alla base di _Io aderisco,_ progetto promosso Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte, come racconta _Rossella Sobrero._
di Rossella Sobrero
Come coinvolgere le imprese di un’intera regione per sviluppare la cultura della responsabilità sociale e della sostenibilità? Come farlo quando il territorio è ampio, le organizzazioni numerose, le risorse scarse?
Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte hanno dato vita a Io aderisco, una campagna di comunicazione virale – inserita nel più ampio progetto CSRPiemonte – che propone alle imprese del territorio di adottare i principi di responsabilità e di utilizzare messaggi pronti facilmente adattabili alla diverse realtà.
I due enti hanno creato un logo e realizzato un format di comunicazione per diffondere messaggi positivi in tema di sostenibilità attraverso i canali e gli strumenti usati dalle aziende nella loro abituale attività di comunicazione.
L’impresa che aderisce può inserire il logo sui propri materiali di comunicazione istituzionale (sito, brochure, annunci stampa, bilancio sociale etc.) e può utilizzare alcuni dei messaggi inseriti nel kit o personalizzare alcuni semplici materiali promozionali. Inoltre è a disposizione il portale www.csrpiemonte.it ricco di indicazioni per chi vuole iniziare o sviluppare un percorso verso la CSR.
Tra i tanti aspetti interessanti della campagna Io aderisco ne segnaliamo alcuni che riteniamo particolarmente innovativi.
1. La decisione di condividere il progetto
La partnership tra due soggetti pubblici potrebbe non essere una grande novità. Innovativa è però la modalità scelta da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte: la collaborazione parte infatti della fase progettazione e arriva a quella di promozione della campagna. Naturalmente il piano d’azione e tutte le attività sono state condivise e i materiali sono firmati da entrambi gli enti: un segnale importante che dimostra come, se c’è la volontà, si possono superare barriere tecniche o problemi istituzionali per arrivare con un messaggio unico ai diversi attori del territorio.
2. La scelta di ampliare il livello di condivisione
Ma la collaborazione tra i due enti è stata solo il primo passo verso una condivisione molto articolata. Per far partecipare alla campagna un ampio numero di imprese e di organizzazioni locali, Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte hanno avviato incontri sui diversi territori. Sono state quindi coinvolte le Camere di Commercio che stanno organizzando presentazioni con le aziende nelle diverse aree: un road show che ha già toccato con successo molte province piemontesi.
3. La capacità di creare messaggi viralizzabili
Non è facile pensare a iniziative che possano andare bene per tutti. Lo sforzo dei promotori è stato quindi quello di individuare messaggi che tutte le aziende potessero fare propri diffondendoli all’interno e all’esterno dell’organizzazione. Dai primi di maggio, data di lancio della campagna, sono già 12 le aziende piemontesi che hanno confermato la loro partecipazione: grandi organizzazioni (tra le altre TNT, Amiat etc.) ma anche piccole aziende (tra le altre APS etc.). A dimostrazione che, in particolare in questo momento storico, vengono apprezzate le buone idee ma anche valori quali la condivisione e collaborazione.
Un’ultima riflessione: l’idea di realizzare una campagna virale è stata stimolata dalla volontà (ma forse anche dalla necessità) di contenere i costi. Chiedere alle imprese di inserire i messaggi di Io aderisco sui propri supporti di comunicazione ha significato ridurre le spese di produzione e di distribuzione dei materiali. Con tre vantaggi: l’impresa che aderisce si sente più coinvolta, la possibilità di diffusione della campagna è maggiore, l’effetto contagio è assicurato.