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Sostenibilità e innovazione per ripartire

25/06/2020

Caterina Banella

Il Covid-19 forzerà l’industria delle promozioni e degli eventi in direzione di una maggiore sostenibilità, ma innescherà anche molti cambiamenti positivi con alcune evoluzioni di forte interesse e nuove sfide per il marketing. A dirlo il fondatore di Sprout, Michael Stausholm, intervistato da Caterina Banella.

Parla il fondatore di Sprout, Michael Stausholm, che in 5 anni ha conquistato 80 mercati, Italia in testa, con la sua matita piantabile 100% Sostenibile e altre innovazioni plastic-free.
Secondo l’imprenditore danese, fondatore della startup che si è appena aggiudicata il secondo posto tra le aziende europee più innovative secondo il ranking di Fast Company, il Covid-19 forzerà innanzitutto l’industria delle promozioni e degli eventi in direzione di una maggiore sostenibilità, riducendo il ricorso alla plastica in favore di materiali più ecosostenibili come ad esempio nel merchandising, che vedrà volumi ridotti ma di qualità più alta. Ma innescherà anche molti cambiamenti positivi con alcune evoluzioni di forte interesse e nuove sfide per il marketing.

L’innovazione ambientale è il cuore della logica di impresa di una startup come Sprout, è una scelta che sta pagando?

L’innovazione ambientale è una chiave di competitività e responsabilità sociale che diventerà sempre più importante. In Sprout ne abbiamo fatto il cuore del nostro modello di business e della nostra mission, a partire dall’aver tradotto quella che era solo un’idea di un gruppo di studenti del MIT di Boston in una azienda che ha creato la prima matita piantabile al mondo che si trasforma in piante e fiori e che dopo appena 5 anni è presente in 80 mercati, con l’Italia che è uno dei maggiori di questi. La mission principale è combattere la lotta all’uso indiscriminato della plastica e promuovere una maggiore coscienza ambientale su scala globale. Consideriamo che ogni giorno nel mondo sono prodotte 135 milioni di penne a sfera, mentre le nostre matite sono 100% biodegradabili e possono essere utilizzate nelle nostre case ma anche, soprattutto, dalle aziende con il loro marchio nel corso delle attività di comunicazione con l’esterno proprio per dare un messaggio di attenzione alla sostenibilità e promuovere gesti concreti: se posso piantare una matita dopo l’uso cosa altro posso fare nella mia quotidianità per difendere il pianeta? Fare innovazione ambientale paga e come e sarà così ancora di più in futuro. Basti pensare che nel nostro piccolo, proprio nel mese di aprile, Sprout è entrata nel ranking della rivista americana Fast Company, che segnala ogni anno un pool di circa 450 aziende più dinamiche al mondo sulla base di criteri molto precisi e rigorosi. Tra queste, Sprout è al secondo posto in Europa, dopo la tedesca Siemens, segnalata per la soluzione del camion ibrido che si ricarica in movimento, seguita dalla Elvie produttrice di un particolare tipo di reggiseni. 

Quali nuove traiettorie si possono immaginare per il futuro sotto il profilo della sostenibilità anche alla luce dell’emergenza Covid-19, sia dal punto di vista dei consumatori che delle imprese?

Per molti versi il Covid-19 è stato il catalizzatore di un cambiamento che stavamo intravedendo già negli ultimi 10 anni. Consumatori e imprese chiedono e chiederanno sempre più qualità e meno quantità. Più prodotti ecosostenibili e produzione. Meno Cina/Asia/Plastica. Le aziende non metteranno a rischio la loro reputazione in un numero crescente di comportamenti e in questo si chiederanno con che tipo di valori vogliono essere identificate. E’ un trend inarrestabile. Sfido a trovare oggi un’impresa che non ha un programma di azioni di Sostenibilità in atto o in programmazione. Oggi un’azienda che non si preoccupa di come sono realizzati i propri prodotti in chiave strategica è destinata semplicemente a scomparire.

L'80% del vostro business è destinato a imprese del settore promozionale ed eventi. In che modo è influenzata questa industria?

Questa industria è fortemente colpita al momento attuale. Se guardiamo ad esempio agli articoli promozionali questi sono (purtroppo) articoli in plastica prodotti e importati dalla Cina, dove la produzione è stata chiusa per diversi mesi. Conferenze, congressi e fiere vengono annullate, il che riduce la domanda di merce promozionale. Penso che vedremo un aumento crescente della qualità dei prodotti promozionali in futuro. Le aziende si chiederanno: abbiamo davvero bisogno di tanti gadget o potremmo ordinare meno ma più sostenibili e di migliore qualità? Le fiere sono leve veramente fondamentali o potremmo investire in migliori cataloghi di prodotti, video tools, tour virtuali nei nostri showroom per risparmiare e far risparmiare tempo e denaro? Se le conferenze vengono annullate, potremmo organizzare un evento in streaming e inviare comunque una “Cartella partecipanti” speciale?

Quali sono a suo avviso i parametri perché una fiera e un evento possano essere più sostenibili e quali evoluzioni possiamo attenderci in particolare per il settore degli eventi?

All’estero stiamo già sperimentando un focus più spinto sulla sostenibilità degli eventi ormai da alcuni anni. Dal mio punto di vista si tratta di presentare la propria azienda nel modo più sostenibile possibile a cominciare dallo stand stesso. Per dare un esempio, fin dall’inizio della nostra attività, ormai 5 anni fa, noi abbiamo disegnato e prodotto il nostro stand corporate completamente in cartone. La percentuale era del 60-80% di carta da rifiuto e l’intero stand era riciclabile al 100%. Come le nostre matite piantabili, anche lo stand Sprout doveva tornare a una seconda vita e infatti lo abbiamo riutilizzato più e più volte. Oggi lo usiamo come area reception dei nostri uffici di Copenhagen. Io credo che sia gli organizzatori sia i partecipanti ad un evento oggi non possano proprio prescindere dal minimizzare quanto più possibile l’impatto ambientale per il pianeta. 

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