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L'eredità di Olivetti: innovazione, sostenibilità e impatto sociale nell'impresa moderna

#FERPISideChat

12/09/2024

Giuseppe de Lucia

In un tempo in cui la sostenibilità e la responsabilità sociale sono diventati imperativi per qualsiasi impresa, la filosofia di Adriano Olivetti è quanto mai attuale. Ne parliamo con Gaetano di Tondo, Presidente Associazione Archivio Storico Olivetti nella rubrica #FERPISideChat.

Olivetti ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale dell'Italia. Può parlarci di come Olivetti ha contribuito alla modernizzazione del paese e quale impatto ha avuto sulla società italiana nel suo complesso?
Olivetti è molto più di un semplice marchio industriale; è un simbolo di come l'innovazione tecnologica possa essere intrecciata con la visione sociale per trasformare un'intera nazione. Durante il dopoguerra, Olivetti ha introdotto nel tessuto economico italiano un modello industriale innovativo che ha contribuito a ridisegnare il panorama della produzione e del lavoro. Attraverso la creazione di macchine per ufficio all'avanguardia, come la celebre Lettera 22, Olivetti ha democratizzato l'accesso alla tecnologia, facilitando la crescita delle piccole e medie imprese e rendendo l'Italia un paese più competitivo a livello internazionale. Ma non è solo la tecnologia che ha reso Olivetti un motore di modernizzazione; è stata anche la sua attenzione alle persone, al territorio, e alla qualità della vita dei lavoratori. L'approccio olivettiano ha posto l'accento sull'importanza del welfare aziendale e della formazione continua, creando un ambiente lavorativo che ha favorito non solo la produttività, ma anche lo sviluppo culturale e sociale delle comunità in cui l'azienda operava. Questo impatto si è riverberato su scala nazionale, contribuendo a creare un'Italia più moderna, inclusiva e innovativa.

Adriano Olivetti ha sempre sostenuto una visione aziendale che andava oltre il mero profitto economico, mettendo al centro le persone e il loro benessere. Può raccontarci come questa filosofia si è tradotta in pratiche aziendali concrete e quali valori erano considerati fondamentali per l'azienda?
La filosofia di Adriano Olivetti è stata una visione rivoluzionaria per il suo tempo, in cui l'azienda non era solo un'entità economica, ma un agente di trasformazione sociale. Questa visione si è concretizzata in pratiche aziendali che ponevano le persone, e non solo il profitto, al centro di ogni decisione. Tra queste pratiche, spicca l'attenzione al welfare dei dipendenti: Olivetti ha introdotto servizi come asili nido, mense aziendali di qualità, e programmi di assistenza sanitaria che erano ben al di là delle normative vigenti dell'epoca. Inoltre, la formazione e l'educazione continua erano pilastri fondamentali; i dipendenti erano incoraggiati a migliorare le proprie competenze e a crescere non solo professionalmente, ma anche culturalmente. L'estetica e la bellezza dell'ambiente di lavoro erano altri valori cruciali: gli edifici Olivetti, progettati da architetti e designer di fama, erano concepiti per stimolare la creatività e il benessere, dimostrando che l'ambiente di lavoro influisce profondamente sulla qualità della vita e della produzione. In sintesi, la filosofia olivettiana si basava su un equilibrio tra innovazione tecnologica, umanità e rispetto per l'ambiente, creando un modello di impresa che ancora oggi rappresenta un esempio di sostenibilità integrata.

Di fatto Olivetti è sempre stata pioniera non solo in termini di innovazione tecnologica, ma anche per quanto riguarda l'attenzione alle condizioni di lavoro e all'impatto ambientale. Nei documenti dell’archivio storico dell’azienda si parla spesso di stato sociale Olivettiano. In che modo Olivetti ha anticipato quelli che oggi definiamo come criteri ESG?
Olivetti ha anticipato di decenni quelli che oggi sono conosciuti come criteri ESG (Environmental, Social, and Governance). Il cosiddetto "stato sociale Olivettiano" era un sistema integrato di valori che rifletteva una profonda attenzione per le persone e l'ambiente. Sul fronte ambientale, l'azienda ha sempre dimostrato un grande rispetto per il territorio, costruendo fabbriche che si integravano armoniosamente nel paesaggio e promuovendo pratiche produttive sostenibili. L'aspetto sociale era curato con altrettanta dedizione: Olivetti considerava i suoi dipendenti non solo come risorse, ma come individui con diritti e bisogni da soddisfare. Questa visione si traduceva in politiche di welfare aziendale avanzatissime per l'epoca, come l'assistenza sanitaria, abitazioni dignitose per i lavoratori, e accesso a servizi culturali. Per quanto riguarda la governance, Olivetti ha sempre operato con trasparenza e responsabilità, promuovendo una cultura aziendale basata sulla partecipazione e sull'inclusione. Questi elementi, oggi rientranti sotto il cappello dei criteri ESG, erano parte integrante della strategia di Adriano Olivetti, che vedeva l'azienda come un mezzo per migliorare la società nel suo complesso, non solo un'entità orientata al profitto.

Guardando al contesto attuale, molte aziende sono valutate sulla base dei loro criteri ESG e Olivetti è Benefit Company oggi. Quali aspetti della filosofia e delle pratiche valoriali di Olivetti ritiene siano ancora rilevanti e applicabili oggi per le aziende che vogliono migliorare il loro impatto sociale e ambientale?
La filosofia di Adriano Olivetti e le pratiche valoriali dell'azienda sono oggi più rilevanti che mai, soprattutto in un contesto in cui la sostenibilità e la responsabilità sociale sono diventati imperativi per qualsiasi impresa. L'idea che l'azienda debba avere un impatto positivo non solo sui propri bilanci, ma anche sulla società e sull'ambiente, è un principio che Olivetti ha incarnato da sempre. Le aziende contemporanee possono trarre ispirazione dall'approccio integrato di Olivetti, che combinava innovazione tecnologica con una forte etica sociale e ambientale. In particolare, la creazione di un ambiente di lavoro che favorisca il benessere dei dipendenti, l'investimento in iniziative culturali e formative, e la progettazione di spazi produttivi rispettosi dell'ambiente sono pratiche che possono essere adottate oggi per migliorare il proprio impatto ESG. Olivetti, in quanto Benefit Company, continua a promuovere un modello di business in cui il successo economico è indissolubilmente legato alla creazione di valore per la società nel suo insieme. Questo approccio olistico, che mette al centro la persona e il territorio, rappresenta una guida preziosa per le aziende di oggi che aspirano a essere non solo profittevoli, ma anche sostenibili e socialmente responsabili.

La governance aziendale è una componente chiave dei criteri ESG. Come era strutturata la governance in Olivetti e in che modo rifletteva i principi di equità, trasparenza e responsabilità sociale?
La governance in Olivetti era strutturata in modo da riflettere i principi di equità, trasparenza e responsabilità sociale, anticipando molti degli standard che oggi consideriamo essenziali. Adriano Olivetti credeva fermamente nella partecipazione attiva di tutti i dipendenti alla vita dell'azienda, promuovendo una cultura di dialogo e collaborazione. La struttura organizzativa era orizzontale piuttosto che gerarchica, con un forte enfasi sulla responsabilità diffusa e sulla condivisione delle informazioni. Questo approccio non solo favoriva l'innovazione, ma garantiva anche che le decisioni fossero prese tenendo in considerazione il benessere collettivo, e non solo l'interesse di pochi. La trasparenza era un altro pilastro della governance olivettiana: le scelte aziendali, dalle strategie di investimento alle politiche di welfare, erano comunicate in modo chiaro e accessibile, sia internamente che esternamente. Inoltre, la responsabilità sociale non era solo un principio astratto, ma si concretizzava in pratiche quotidiane, come il coinvolgimento attivo dell'azienda nella vita delle comunità locali e l'impegno per migliorare le condizioni di lavoro. In sintesi, la governance di Olivetti era concepita come un sistema aperto, inclusivo e responsabile, in cui l'equità e la trasparenza erano alla base di ogni decisione strategica.

Olivetti ha sempre promosso iniziative culturali e sociali come parte integrante della sua missione aziendale. Può darci qualche esempio di queste iniziative e spiegare come hanno contribuito a creare un ambiente di lavoro stimolante e a rafforzare il legame tra l'azienda e la comunità locale?
Olivetti ha sempre considerato la cultura e il sociale come elementi fondamentali della propria missione aziendale, integrando queste dimensioni nella vita quotidiana dell'impresa. Un esempio emblematico è la fondazione delle Biblioteche Olivetti, spazi dedicati non solo ai dipendenti, ma aperti anche alle loro famiglie e alla comunità locale. Questi luoghi di cultura, accessibili e riccamente forniti, hanno contribuito a elevare il livello culturale dei lavoratori e a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità aziendale. Un altro progetto significativo è quello delle conferenze del Centro Culturale Olivetti, che ha offerto un programma culturale di alto livello per oltre 20 anni, coinvolgendo artisti e intellettuali di fama internazionale e che oggi rivive attualizzato negli Olivetti Culture Podcast, una serie gratuita di oltre 60 puntate integrali, che restituisce al pubblico quella ricchezza, in una nuova forma. Siamo inoltre da sempre impegnati nella promozione del grande design, dell’architettura e delle diverse forme artistiche con Olivetti ha tradotto i propri valori. Un esempio sono le diverse mostre nazionali ed internazionali con cui siamo impegnati e che, oltre ad Ivrea, hanno recentemente portato la Storia di Innovazione olivettiana a Città del Messico, Tel Aviv e Bruxelles. Questo tipo di iniziative non solo ha creato un ambiente di lavoro più stimolante e creativo, ma ha anche consolidato fatto di Olivetti un punto di riferimento culturale oltre che industriale. Inoltre, attraverso iniziative sociali come la costruzione di stabilimenti all’avanguardia e quartieri residenziali per i dipendenti, oggi parte del sito Patrimonio Mondiale UNESCO “Ivrea, Città Industriale del XX Secolo”, con edifici progettati secondo criteri di funzionalità e bellezza, Olivetti ha dimostrato un impegno concreto nel migliorare la qualità della vita delle persone, dentro e fuori l'azienda. Queste iniziative hanno contribuito a creare un modello di impresa che vede nella cultura e nel sociale non solo un arricchimento personale, ma un valore aggiunto per l'intera comunità. A dimostrazione dell’importanza della cultura nella storia olivettiana e della restituzione di valore e valori alla comunità di appartenenza, “Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile” è anche stato il filo conduttore di un ciclo di 6 mostre realizzate con il Comune di Ivrea valorizzando il patrimonio artistico aziendale. La valorizzazione tra la storia dell’azienda e la comunità locale, passa anche attraverso progetti come la “Conferenza Internazionale sul Turismo Industriale” che da 3 anni vede Ivrea al centro di un percorso di dialogo e stimolo per crescere e far crescere la conoscenza del territorio al di fuori di confini geografici.

L'Associazione Archivio Storico Olivetti nasce con l'intenzione di raccontare e dedicare spazio alla straordinaria vicenda industriale olivettiana. Quanto è importante, secondo lei, preservare e valorizzare la memoria storica delle grandi imprese italiane e quali benefici può portare alle generazioni future e al tessuto imprenditoriale del paese?
Preservare e valorizzare la memoria storica delle grandi imprese italiane è di importanza cruciale per diversi motivi. Innanzitutto, rappresenta un patrimonio culturale e industriale che racconta non solo la storia di un'azienda, ma anche quella di diverse generazioni di innovatori italiani, tra sfide tecnologici, innovazioni e cambiamenti sociali. L'Associazione Archivio Storico Olivetti, con la sua vasta collezione di documenti, progetti, e testimonianze, offre alle generazioni future una risorsa inestimabile per comprendere come si può fare impresa in modo etico, sostenibile e innovativo. Questa memoria storica è anche un faro per il tessuto imprenditoriale contemporaneo: studiare le strategie e le visioni che hanno guidato il successo di Olivetti può ispirare nuovi modelli di business che mettono al centro l'umanità, l'innovazione e la responsabilità sociale. Inoltre, la conservazione di questi archivi favorisce la continuità culturale e può stimolare il dialogo intergenerazionale, fornendo ai giovani imprenditori strumenti preziosi per affrontare le sfide di oggi con una prospettiva che va oltre il breve termine. In definitiva, valorizzare la memoria storica delle imprese significa preservare le radici da cui nascono le idee più innovative e sostenibili per il futuro. Altrettanto importante è avere uno sguardo al futuro abbracciando senza paura l’utilizzo di nuove tecnologie per la valorizzazione del proprio patrimonio, anche per poter condividere e potersi confrontare con pubblici non solo locali, ma vasti e internazionali. L’essere tra i fondatori, e socio istituzionale, di MUSEIMPRESA rappresenta l’opportunità di condividere in modalità continuativa le attività e aprire un dialogo anche con le altre realtà aziendali, piccole e grandi, del nostro territorio, così come lo è la vicinanza di Confindustria Canavese in tutte le attività, oltre agli innumerevoli stakeholder pubblici e privati.

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