Edelman Trust Barometer 2018: calo record della fiducia negli Stati Uniti
23/01/2018
I media sono l'istituzione meno meritevole di fiducia a livello globale. Ma non va molto meglio nemmeno per le altre istituzioni. L’indagine annuale di Edelman registra una débâcle storica della fiducia negli Stati Uniti, al di sotto di Russia e Sud Africa. E secondo Richard Edelman, “la fiducia si ripresenterà solo quando la verità tornerà al centro della scena”.
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Edelman Trust Barometer 2018 rivela che, negli Stati Uniti, la fiducia ha subito il più grande calo mai registrato nella storia dell'indagine. La fiducia è scesa di 9 punti fino a 43, collocandosi nel quarto inferiore del Trust Index. La fiducia tra il pubblico informato negli Stati Uniti è implosa, con 23 punti su 45, il punteggio più basso dei 28 Paesi esaminati, al di sotto della Russia e del Sud Africa.
Il crollo della fiducia negli Stati Uniti è guidato da un'incredibile mancanza di fiducia nel governo, che è scesa di 14 punti tra il 33% della popolazione generale e di 30 punti tra il 33% del pubblico informato. Anche le restanti istituzioni, aziende, media e ONG, hanno registrato un calo da 10 a 20 punti. Questi decrementi hanno quasi eliminato il gap di fiducia di 21 punti dello scorso anno tra la popolazione generale e il pubblico informato negli Stati Uniti.
"Gli Stati Uniti stanno vivendo una crisi di fiducia senza precedenti", ha dichiarato Richard Edelman, Presidente e CEO di Edelman. "Questa è la prima volta che un crollo simile non è collegato a un problema economico contingente o a una catastrofe come il disastro nucleare di Fukushima. Anzi è quasi ironico che stia accadendo in un momento di prosperità, con il mercato azionario e i tassi di occupazione negli Stati Uniti a livelli record. La causa principale di questo calo di fiducia è da imputare alla mancanza di fatti oggettivi e discorsi razionali".
Al contrario, la Cina si trova in cima al Trust Index per il punteggio ottenuto sia dalla popolazione generale (74) sia dal pubblico informato (83). Le istituzioni in Cina hanno visto aumenti significativi nella fiducia verso il Governo, che ha fatto un balzo di 8 punti fino all'84% tra la popolazione generale e di 3 punti fino all'89% nel pubblico informato. Insieme alla Cina, ai vertici del Trust Index ci sono India, Indonesia, Emirati Arabi Uniti e Singapore.
Per la prima volta i media sono l'istituzione meno meritevole di fiducia a livello globale. In 22 dei 28 Paesi presi in esame, addirittura vi si guarda con sospetto. La scomparsa della fiducia nel Quarto Potere è guidata principalmente da un significativo calo di fiducia nelle piattaforme, in particolare nei motori di ricerca e nei social media. Il 59% degli intervistati afferma di non saper distinguere il buon giornalismo da rumor o fake news né si essere in grado di stabilire se una notizia proviene da una fonte credibile e rispettabile. La mancanza di fiducia nei media ha anche portato all'incapacità di riconoscere la verità (59%), di fidarsi dei leader politici (56%) e delle aziende (42%).
Quest'anno ha visto un ritorno della fiducia negli esperti e un declino dei pari. I tecnici (63%) e gli accademici (61%) si sono distanziati come i portavoce più credibili dell’uomo della strada, sceso di 6 punti, a un minimo storico del 54%.
"In un mondo in cui i fatti sono sotto assedio, le fonti qualificate si stanno dimostrando più importanti che mai", ha affermato Stephen Kehoe, Global Chair, Reputation. "Ci sono problemi di credibilità sia per le piattaforme sia per le fonti: la fiducia delle persone in esse sta collassando, lasciando un vuoto enorme e un'opportunità da riempire per i veri esperti".
Il business dovrebbe ora essere un agente di cambiamento. I datori di lavoro rappresentano la nuova casa sicura nella governance globale, con il 72% degli intervistati che afferma di fidarsi della propria azienda. E il 64% crede che un'azienda possa intraprendere azioni che aumentano i profitti e migliorano le condizioni economiche e sociali nella comunità in cui opera.
Lo scorso anno scorso la credibilità dei CEO è aumentata drasticamente di 7 punti fino al 44% dopo che un certo numero di leader aziendali di alto profilo hanno espresso le proprie posizioni sulle questioni più di attualità. Quasi i due terzi degli intervistati dichiarano di volere che gli amministratori delegati prendano la guida del cambiamento in politica anziché aspettare il Governo, che ora si colloca significativamente al di sotto del business nella fiducia in ben 20 mercati. Questo comporta nuove aspettative; costruire la fiducia (69%) è ora l’occupazione principale per i CEO, superando la produzione di prodotti e servizi di alta qualità (68%).
"Il silenzio è una tassa sulla verità", ha detto Edelman. "La fiducia si ripresenterà solo quando la verità tornerà al centro della scena: le istituzioni devono rispondere alla richiesta del pubblico di fornire un'informazione accurata e tempestiva e partecipare al dibattito pubblico." I media non possono farlo da soli a causa di vincoli politici e finanziari. Ogni istituzione deve contribuire all'educazione della popolazione".
Altri risultati
- La tecnologia (75%) rimane il settore dell'industria più affidabile, seguito dall’istruzione (70%), dai servizi professionali (68%) e dai trasporti (67%). I servizi finanziari (54%) sono stati ancora una volta il settore meno meritevole di fiducia, insieme ai beni di consumo confezionati (60%) e all’automotive (62%).
- Le società con sede in Canada (68%), Svizzera (66%), Svezia (65%) e Australia (63%) sono quelle di cui ci si fida di più. I country brand in cui si ripone minore sono Messico (32%), India (32%), Brasile (34%) e Cina (36%). La fiducia nel brand US (50%) ha perso 5 punti, il maggiore declino fra i Paesi esaminati.
- Quasi 7 intervistati su 10 si preoccupano che fake news e informazioni false vengano utilizzate come arma.
- Esattamente la metà degli intervistati indica che interagisce con i media tradizionali meno di una volta alla settimana, mentre il 25% afferma di non leggere giornali perché "è troppo sconvolgente". La maggior parte degli intervistati ritiene che le news siano eccessivamente focalizzate sull'attrazione di un vasto pubblico (66%), sulle ultime notizie (65%) e sulla politica (59%).