Redazione
A fronte di uno scenario sempre in cambiamento, l’Oscar di Bilancio, giunto ormai alla 54esima edizione, sceglie di “cambiare pelle” e guardare al futuro. Abbiamo incontrato Joakim Lundquist, il nuovo Segretario Generale dell’Oscar di Bilancio, per farci raccontare tutte le novità dell’Oscar e cosa significano per Ferpi, in attesa della serata di premiazione che si terrà il 28 novembre presso l’Università Bocconi. C'è tempo fino al 31 ottobre per iscriversi all’Oscar.
Sei diventato responsabile dell’Oscar di Bilancio da poco. Come è nata questa nuova sfida?
Sì, esatto, da questa estate sono diventato Segretario Generale dell’Oscar di Bilancio e sono molto onorato di questo nuovo incarico. Quando il nostro Presidente, Pier Donato Vercellone, mi ha chiesto una mano, ho accettato pur conoscendo l’impegno che avrebbe richiesto: sono in Ferpi da oltre 10 anni, periodo durante il quale ho avuto l’opportunità di essere membro di diverse commissioni dell’Oscar, tanto da comprenderne gli sviluppi e le enormi potenzialità.
Raccolta questa nuova sfida, prima di procedere in qualsiasi direzione, ho ritenuto fondamentale raccogliere opinioni e feedback partendo dalle persone di Ferpi che hanno seguito il progetto in passato, ascoltarne le idee e comprenderne i dubbi. Questa è stata per me la chiave per definire un processo di cambiamento. Ho quindi presentato e discusso una prima idea quest’estate, in occasione dell’Assemblea Ferpi di Napoli. Nei mesi successivi ho incontrato anche tutte le associazioni partner (come AIAF, ANDAF, Sodalitas…) e ho cercato di capire meglio le aspettative delle aziende/organizzazioni che partecipano al Premio.
Cosa è emerso da questo processo di ascolto e quali sono gli elementi chiave del cambiamento?
Tre sono le dimensioni su cui vorremmo lavorare per far evolvere il premio. La comprensione del nuovo scenario che ci troviamo ad affrontare è il primo: il contesto della rendicontazione non finanziaria sta cambiando ed è necessario allinearsi e stare al passo.
Il secondo aspetto è contribuire attivamente: ritengo sia cruciale offrire a tutte le organizzazioni coinvolte, quindi Ferpi, associazioni e aziende, un output tangibile, che valorizzi da un lato l’enorme lavoro fatto nelle commissioni ma che, allo stesso tempo, possa essere utile al lavoro di tutti. Un esempio tra tutti è che le aziende/organizzazioni partecipanti dovrebbero ricevere un feedback sui bilanci presentati.
Il terzo aspetto è rafforzare sempre più il legame tra Oscar di Bilancio e Ferpi: il Premio deve essere un driver capace di rafforzare la Federazione e creare opportunità per tutti i membri.
Puoi spiegarci meglio cosa intendi per “essere al passo con il cambiamento”?
Lo scenario in cui l’Oscar di Bilancio si ritrova è in cambiamento, specialmente negli ultimi anni. Se da una parte la rendicontazione vede una sempre maggiore integrazione delle tematiche ESG (Environment, Social e Governance), dall’altro, il modo in cui gli stakeholder “consumano” i documenti aziendali sta diventando sempre più frammentato.
Lo scenario diventa sempre più complesso e c’è una maggiore connessione tra i diversi mondi che si stanno delineando, rappresentati dal bilancio “tradizionale”, dalla reportistica della sostenibilità, dall’integrated reporting, dalla DNF (direttiva europea sulla rendicontazione non finanziaria) e da altri framework di rendicontazione, per esempio l’analisi d’impatto e gli impegni verso SDGs.
Questo scenario impone alle aziende/organizzazioni la capacità e la maestria, se posso dire, di dosare bene la propria comunicazione attraverso approcci diversificati, a seconda del “pubblico di riferimento”.
E quale può essere un output tangibile capace di aiutare le organizzazioni coinvolte?
L’Oscar di Bilancio vuole essere una guida per aziende e organizzazioni per orientarsi in panorama in continua evoluzione. L’obiettivo della nuova edizione è quello di premiare i migliori bilanci ma anche di fornire soluzioni e stimoli, raccogliendo best practice e idee a livello italiano e internazionale. Le soluzioni più interessanti raccolte durante il lavoro delle varie commissioni verranno pubblicate in un report best practice. Questo report verrà presentato in occasione di un seminario di approfondimento.
Perché questo nuovo approccio dell’Oscar potrà valorizzare il ruolo di Ferpi?
L’Oscar vuole diventare un processo continuativo capace di porre un maggiore focus sulla narrazione strategica della azienda e sull’efficacia della comunicazione, lavorando sulla fruibilità della rendicontazione in termini di narrazione. L’azienda per essere credibile deve sapersi raccontare, dando concretezza ai propri impegni e, allo stesso tempo, deve creare fiducia nel mercato e nei confronti di un pubblico più ampio.
L’Oscar deve fungere da catalizzatore con l’obiettivo di aiutare le organizzazioni coinvolte: dovremo andare oltre il singolo evento per farlo diventare una piattaforma di scambio tra tutti gli interlocutori e portarlo anche a livello regionale, ad esempio con eventi dedicati. L’obiettivo è di diffondere una cultura e di condividere buone pratiche in tutto il Paese.
Passando agli aspetti più tecnici e operativi, hai qualche informazione importante?
La scadenza per l’iscrizione è stata fissata per il 31 ottobre. Le diverse commissioni selezioneranno i finalisti tra i quali la giuria, guidata dal rettore dell’Università Bocconi Gianmario Verona, sceglierà i vincitori. I premi verranno assegnati il 28 novembre presso la sede dell’Università Bocconi. Invito tutti i membri Ferpi a promuovere le candidature.
Quali sono associazioni coinvolte?
Oltre a Ferpi, il premio è promosso dall’Università Bocconi e da Borsa Italiana, con il supporto delle associazioni partner di categoria di riferimento AIAF, AIIA, ANDAF, Anima per il Sociale, Assogestioni, Fondazione Sodalitas, Nedcommunity, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, che guidano i lavori nelle commissioni di valutazione. Poi abbiamo partner promotori come NIBR e IIRC. L’obiettivo per l’anno prossimo è di ampliare ancora la rete di partner.
Ci sono novità nelle categorie?
Per l’edizione del 2018 sono previste oltre le categorie storiche (grandi imprese quotate, medie imprese quotate, piccole imprese quotate, imprese finanziarie, imprese non quotate, organizzazioni non profit e fondazioni erogatrici) due categorie speciali: la prima è la categoria Integrated Reporting, basata sul framework di IIRC e promossa da NIBR – Network Italian Business Reporting e la seconda riguarda l’“Innovazione nel Reporting”.
In cosa consiste questo nuovo premio “innovazione nel reporting”?
La categoria “Innovazione nel Reporting” chiede alle aziende di segnalare novità in termini di approccio alla reportistica (misurazione risultati, nuova struttura del report, etc.) e di valorizzazione dei contenuti per raggiungere diversi stakeholder (diversi formati stampati e digitali, report dedicati a specifici interlocutori, soluzioni grafiche, etc.). Insomma, tutte le iniziative che servono a rendere la rendicontazione più efficace. Le soluzioni più interessanti verranno inserite nel report che raccoglie le best practice di rendicontazione.
Cosa vedi per il futuro?
Il lavoro è solo all’inizio, per il prossimo anno vorrei proporre un tavolo di lavoro con tutti gli interlocutori per continuare l’evoluzione dell’Oscar, così che non sia solo un premio ma un laboratorio di idee e soluzioni.